Andrea Pinti è l’artista visuale e “visionario” che ha prestato il suo talento per dare un’immagine agli ultimi due dischi degli ifsounds. Conosciamolo meglio.
– Ciao Andrea. Innanzi tutto parlaci di te e delle tue attività lavorative e artistiche.
Ok , ci provo: sono un architetto frustrato trentacinquenne (quasi) con tante passioni poco redditizie e qualche velleità artistica (qualcuno lo chiama talento…ma si sa, il parere della mamma non conta). Penso d’aver cominciato a disegnare a 5 anni e di aver scoperto molto presto quanto sia eccitante e creativo rappresentare su carta i mondi sconfinati della fantasia. Il mio lavoro (contrariamente a cosa la gente pensa) rilega l’aspetto creativo/artistico al minimo indispensabile:…tutto il resto (come direbbe qualcuno) è noia! Così sfogo questa grande passione nei ritagli di tempo, spesso la notte quando i personaggi della fantasia bussano alla mia porta chiedendomi di poter rinascere un’altra volta…
– Come è nata la collaborazione con ifsounds.
Conosco Dario, Paolo e Claudio (e tutti quelli che, con loro, hanno partecipato nel corso degli anni a questo progetto) da una vita. Ho passato memorabili estati con loro nel ridente (ride ancora?) paese di Petacciato.
– Le tue copertine sono state molto apprezzate dal pubblico e qualche critico un po’ maligno ha detto senza mezzi termini che la copertina era la parte migliore del disco… Che effetto ti ha fatto questo successo personale?
Posso prendere in giro Dario…ah…ah…e forse mi dovrebbe dare una percentuale più alta delle vendite.
– Parlaci un po’ delle tue opere… Cosa volevi esprimere nella copertina di “The Stairway”?
Nulla di più difficile che descrivere le proprie opere…anche perché spesso sono pure e semplici visioni oniriche che scaturiscono dalle imprevedibili traiettorie della fantasia. Talvolta Dario mi dà il “la” ed io comincio a creare nella più totale libertà (del resto non riuscirei in altro modo). In questa copertina ho voluto rappresentare la Natura (“antropomorfizzata”), apparentemente immobile e in perenne e stanca attesa, cosciente della propria immortalità. Dall’altra parte c’è l’uomo (infinitamente piccolo) che esplora i confini del Mondo cercando affannosamente di dare -durante la sua breve esistenza- un senso alla propria vita… poi ciascuno lo interpreti come vuole…non mi offendo.
– E in quella di “Morpho Nestira”?
L’amore tra uomo e donna. Due vite accomunate da un unico progetto che fonde sogni, speranze e aspettative per il futuro. Un viaggio che però dura pochissimo, una sola notte, una piccola frazione di tempo nella storia dell’Universo. Idealmente è un’idea in contrasto con il materialismo denunciato dal disco.
– Lavorerai ancora nel progetto ifsounds?
Credo proprio di si ma non anticipo nulla.
– Ti piacerebbe prestare la tua arte a qualche altro progetto musicale? Per quale gruppo idealmente ti piacerebbe o ti sarebbe piaciuto realizzare la copertina?
I Pink Floyd . Folli, visionari e geniali.
– Qual è secondo te la più bella copertina della storia?
Oltre alle copertine di Fausto Papetti :-D? No, a parte gli scherzi, credo che “Ummagumma” con il suo effetto “finto-Droste” sia geniale, è la mia preferita. Poi potrei citare la famosissima banana di Warhol per i Velvet Underground, o ancora quella di “Thick as a Brick” dei Jethro Tull.
– Dove possiamo trovare le tue opere e i tuoi progetti anche fuori dell’ambito musicale?
Ho in progetto di fare una mostra personale a Firenze dove vivo. Dipinti ad olio. Non so ancora dove e quando… ma la farò.
Play | Cover | Release Label |
Track Title Track Authors |
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Rufor
Settembre 4, 2009 at 2:53 pm
Everything dynamic and very positively! 🙂
Thanks
Elcoj
Settembre 5, 2009 at 5:09 pm
Greatings, Super post, Need to mark it on Digg
Elcoj
federica
Dicembre 29, 2010 at 11:51 pm
Buonasera, mi scusi ma Lei è anche il fondatore di PLINGLE?
dario
Dicembre 30, 2010 at 9:26 pm
No, non sono io, mi dispiace 🙁