12. Oceans of Time
C’è ancora vita dopo il vuoto? Secondo me sì: il germe della resistenza dello spirito umano, la necessità di tendere verso obiettivi più elevati è innato nella nostra anima, almeno quanto il germe della corruzione. Sta a noi cercare di far prevalere l’istinto che ci spinge verso l’innalzamento dello spirito, verso la riconquista e il controllo del nostro Tempo.
Oceans of Time parla di questo e comincia con una ventata di ottimismo. Ho usato rumori “calcistici” per dare una forma semplice e facilmente riconoscibile al momento di aggregazione e di gioia.
A sinistra un coro dei tifosi del Petacciato, la squadra del mio paese, a destra la telecronaca del gol di Grosso nella semifinale del Mondiale, così come l’ho vissuto io (raccontato dalla televisione spagnola Cuatro), mentre al centro è Jordi Orriols che racconta come raggiungere una coscienza superiore: “senti la necessità di alzarti, di andare più in alto per vedere meglio, così che decidi di scalare una montagna, devi reimparare a respirare perché lì l’aria è rarefatta e devi stare attento a dove metti i piedi, perché puoi cadere… è un cammino difficile e nel cammino vedi molta gente che rinuncia per stanchezza, per pigrizia o perché credono che non possono farcela…”.
Inizia la canzone vera e propria: la metamorfosi non è andata come ci aspettavamo, siamo diventati mostri orribili e famelici, ma dentro di noi esiste la forza e la coscienza che ci porterà alla ricerca di una pienezza spirituale, verso una Shangri-La rappresentata dagli Oceani di Tempo.
Curiosità:
– Un grande campione di calcio argentino partecipò alle telecronache del Mondiale di Germania per la tv spagnola Cuatro, chi era?
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JaneRadriges
Giugno 13, 2009 at 10:21 pm
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