Il Molise e il progressive non hanno un buon rapporto. Quanti sono i gruppi prog molisani? Probabilmente gli if sono proprio i primi, e il loro disco d’esordio potrà rappresentare in futuro un punto di partenza degno di nota. Il quartetto proviene da Termoli (CB), nasce durante i primi anni ’90 e prosegue nel tempo, anche se la vita professionale dei quattro membri impedisce al gruppo di avere un’attività costante sul territorio. Ciononostante la band manifesta tenacia e alla fine del 2006 riesce a pubblicare “The Stairway”, aperto da una copertina davvero intrigante.
E’ un concept-album, ispirato all’immancabile tema del viaggio e del sogno, vere e proprie linee-guida del prog tricolore dagli anni ’70 ad oggi. Il protagonista affronta un viaggio onirico, alla ricerca della Scala che conduca alla Terra delle Meraviglie: è un itinerario di formazione, con l’incontro di tanti simboli (la figura paterna, gli amici, la libertà e le responsabilità), alla fine del quale nasce una nuova comprensione. E’ evidente la matrice watersiana e gabrieliana, e anche le sonorità new progressive della band si muovono tra Genesis e Pink Floyd, con un buon senso della melodia e delle atmosfere. Tuttavia sono proprio i suoni a rappresentare il punto debole del gruppo: quei suoni elettronici che negli anni ’90 potevano ancora passare, oggi risultano di gran lunga superati.
Pezzi come “Close your eyes” e “Where have you been?” hanno ancora reminiscenze dei primi Marillion ma sono meglio riusciti i brani dal profilo più robusto e incalzante come la title-track e lo spedito rock di “Missing”, oppure alcuni “focosi” strumentali di raccordo come “Uneasy sleep” . Alla band il merito di lavorare bene per ambientare il viaggio nel sogno, ad esempio con la psichedelica “Uneasy spleep 2”. Menzione speciale per “Like a bird”, un bel new prog che contiene interessanti inserti corali alla Queen, e il gran finale di “Find your way”, che vede tutto il gruppo in un commiato trascinante.
“The Stairway” è un album espressivo e un concept che gode di un buon equilibrio tra testi e musica, ma purtroppo mostra una band ancora incerta e ingenua. E’ un buon primo passo ma agli if serve un’ulteriore maturazione, che porterà sicuramente ottimi frutti.
Donato Zoppo
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